Boom parrucchieri cinesi a Ferrara: raddoppiati in 2 anni
Boom di parrucchieri cinesi, a Ferrara in due anni sono raddoppiati.
In due anni in Provincia di Ferrara le imprese classificate come “servizi di parrucchieri e di altri trattamenti estetici” gestite da stranieri sono più che raddoppiate, passando da 18 a 38 al 30 settembre del 2013. Il dato lo fornisce la Camera di Commercio di Ferrara che registra invece in tutta la provincia 977 imprese italiane.
Due terzi di queste attività sono gestite da cinesi, la maggior parte si trovano in città e sono passate da 11 che erano nel 2012 a 21. Un fenomeno sempre più diffuso che attira soprattutto per i prezzi decisamente bassi. Con 25 euro, in molti di questi esercizi è possibile fare tinta, taglio e piega, quando invece in un qualsiasi altro parrucchiere per un trattamento del genere ne occorrono circa il triplo.
Molti sono i dubbi sollevati sulla regolarità di questi esercizi e qualità dei servizi e dei prodotti, a fronte anche di episodi di clienti che non solo non sono rimasti soddisfatti dal trattamento ma ne hanno addirittura avuto danni per la salute. Certo è che per aprire un negozio di parrucchieri oggi è necessaria la qualifica professione, che prevede un percorso di formazione che dura 3 anni. Serve inoltre per avviare l’attività l’idoneità igienico sanitaria.
“Se questi negozi sono aperti, spiega Francesco Robboni, segretario provinciale dell’unione Cna Benessere e sanità, è perché questi requisiti, almeno in partenza li
Punta invece l’attenzione sulla sicurezza dei prodotti la Camera di Commercio di Ferrara che, assieme alla Guardia di Finanza, da tempo porta avanti campagne di sensibilizzazione proprio su questi temi. Spesso dietro al low cost si nascondono pericoli per la salute dei consumatori, ammonisce l’ente camerale che fa sapere come, sul mercato, al giorno d’oggi, un prodotto su 10 sia fuori norma, soprattutto tra i giocattoli e l’abbigliamento per bambini.