Cassa integrazione per il terremoto
Sono 56 le aziende della provincia di Ferrara che, il 7 giugno, avevano atto richiesta di cassa integrazione per i propri dipendenti a causa dei danni subiti dal terremoto.
17 di queste aziende hanno sede a Ferrara, 13 a S.Agostino, 13 a Cento, 6 a Bondeno. Nel conteggio ricadono anche un’azienda di Copparo e una di Comacchio, che avevano cantieri nelle zone più direttamente colpite dal sisma.
Gli elenchi – diffusi dall’assessore alla politiche per il lavoro della provincia, Caterina Ferri – sono stati sottoscritti venerdì scorso, durante l’ultima riunione del tavolo istituzionale che si occupa della crisi post terremoto dal punto di vista occupazionale: la stima ufficiale parla di 3300 lavoratori coinvolti, ma è una stima certamente destinata a crescere. Il prossimo venerdì si terrà una nuova riunione del tavolo e avremo nuovi dati più aggiornati.
“Questa mattina in regione – aggiunge l’assessore Ferri – l’INPS ha precisato che gli assegni di cassa integrazione causa terremoto verranno pagati direttamente dall’Istituto di previdenza. Non sarà necessario l’anticipo delle aziende, che proprio perché danneggiate dal terremoto, e quindi verosimilmente chiuse, non sarebbero probabilmente in grado di pagare”
Dopo il terremoto anche alcuni ipermercati Coopestense hanno deciso un periodo di chiusura per adeguamenti alle norme antisismiche. Le Mura è integralmente chiuso, al Castello è chiusa la galleria commerciale, mentre è attivo il supermercato. Si era parlato di chiusure di una settimana-dieci giorni: domani, al termine di un incontro tra vertici coopestense e le imprese che stanno operando, si saprà se quei tempi saranno rispettati, e di conseguenza verranno decise le misure da prendere per tutelare i lavoratori.
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