Due ferraresi nel Governo Draghi: new entry Patrizio Bianchi, la conferma per Dario Franceschini
Mario Draghi ha sciolto la riserva. Alle 19 di venerdì si è recato al Quirinale e ha incontrato il presidente Sergio Mattarella comunicandogli la composizione del suo nuovo governo. Il giuramento alle 12 di sabato.
Si tratta di un esecutivo misto, con figure tecniche e figure politiche. I ministri sono 23, due superministeri: il ministero per la Transizione ecologica , affidato a Roberto Cingolani; quello alla Transizione digitale, a Vittorio Colao.
Poi un ministero specifico e con portafoglio del Turismo al leghista Massimo Garavaglia, scorporato dal Ministero dei Beni culturali, che si chiamerà della Cultura cui è stato confermato Dario Franceschini, ormai un veterano in questo ruolo, certamente il politico, che più ha contribuito ad innovare con coraggio un settore davvero trainante per il Paese anche sotto il profilo economico.
Ma è su Patrizio Bianchi che il Governo Draghi si giocherà la carta dell’Istruzione, concepita come chiave di volta della centralità riservata alla Scuola e alle generazioni future.
Un impegno che premia l’economista ferrarese, docente di Economia applicata, rettore per due mandati dell’Università di Ferrara, per due legislature assessore a Scuola, Lavoro, Università e ricerca della regione Emilia Romagna, chiamato nel maggio scorso a coordinare la task force del Ministero della Pubblica Istruzione per indicare le vie da percorrere per fare del nostro sistema dell’istruzione il motore della crescita culturale e civile, della solidarietà sociale e della acquisizione delle competenze necessarie per modernizzare il Paese. Il prof. Bianchi, da alcuni mesi titolare presso Unife della cattedra Unesco in Educazione, crescita e uguaglianza, ha pubblicato di recente il saggio “Nello specchio della scuola – Quale sviluppo per l’Italia?”, edito da Il Mulino.
Ancora fra le conferme rispetto al governo Conte: Luciana Lamorgese all’Interno ; Roberto Speranza alla Salute, Riccardo D’Incà ai Rapporti con il Parlamento; Lorenzo Guerini alla Difesa; alla Cultura; Elena Bonetti alle Pari opportunità e alla famiglia Paola Dadone, che passa però alle Politiche giovanili. Fra i ritorni, Renato Brunetta, alla Pubblica amministrazione; Maria Stella Gelmini, agli Affari generali e alle Autonomie; Andrea Orlando al Lavoro.
La lista dei Ministri:
Ministro della Cultura
Dario Franceschini, già ministro della Cultura nel governo Conte bis
Ministro del Lavoro
Andrea Orlando, vicesegretario del Pd (qui la biografia)
Ministra della Giustizia
Marta Cartabia, già presidente della Corte Costituzionale (qui la sua biografia)
Ministra dell’Interno
Luciana Lamorgese , già ministra dell’Interno nel governo Conte bis (qui la sua biografia).
Ministro dei rapporti con il Parlamento
Federico D’Incà
Ministro dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale
Vittorio Colao (qui la biografia)
Ministro della Pubblica amministrazione
Renato Brunetta
Ministra degli Affari generali e Autonomie
Mariastella Gelmini
Ministra al Sud e Coesione Territoriale
Mara Carfagna(qui la biografia)
Ministra alle politiche giovanili
Fabiana Dadone
Ministra alle Pari opportunità e alla famiglia
Elena Bonetti
Ministra alla Disabilità
Erika Stefani
Ministro del Turismo
Massimo Garavaglia
Ministro degli Esteri
Luigi Di Maio (qui la biografia)
Ministro della Difesa
Lorenzo Guerini
Ministro dell’Economia e delle Finanze
Daniele Franco (qui la biografia)
Ministro dello Sviluppo Economica
Giancarlo Giorgetti
Ministro all’Agricoltura
Stefano Patuanelli
Ministro alla Transizione ecologica
Roberto Cingolani (qui la biografia)
Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Enrico Giovannini (qui la biografia)
Ministro dell’Istruzione
Patrizio Bianchi (qui la biografia)
Ministra dell’Università
Cristina Messa (qui la biografia)
Ministro della Salute
Roberto Speranza (qui la biografia)
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Roberto Garofoli