Siamo pronti per la fase 2?
Motori accesi ormai in tutta la provincia, in Regione e nel Paese, per l’avvio della cosiddetta Fase 2 dell’epidemia, una fase in cui dovremo convivere con il virus, ma con misure meno restrittive. Una apertura progressiva di aziende, servizi,luoghi della cultura e dell’arte, che è necessaria per non creare una crisi insanabile, far ripartire il lavoro.
Una vera e propria necessità famiglie e imprese, dicono molti dei diretti interessati, anche se alcuni esperti del comitato tecnico scientifico a supporto del Governo hanno detto in più occasioni che per l’Italia è ancora troppo presto. In questo difficile compromesso fra ripartenza e misure anticontagio la cautela è più che mai d’obbligo.
Il virus continua imperterrito a circolare, devono essere, quindi, più che mai osservate le misure di auto ed etero tutela, dal distanziamento sociale alle mascherine alle misure di igiene delle mani e degli ambienti.
Il governo,impegnato a mettere nero su bianco protocolli con regole specifiche per ogni situazione , conta sulla ragionevolezza e sul senso civico delle persone.
In presenza di questo requisito dovrebbe essere superfluo o quasi il controllo da parte delle forze dell’ordine. visto che è ormai a conoscenza di tutti il fatto che una seconda ondata dell’epidemia farebbe probabilmente molti più danni della prima o ci farebbe di nuovo piombare nella chiusura delle città e in un nuovo assalto agli ospedali.
Eppure c’è un tema che ancora non è emerso con forza, è la questione degli spazi, che tocca sia gli operatori che i clienti.
Un tema che si è posto per le aziende, i bus, i treni, gli stessi taxi. Qui le soluzioni sono in parte pronte o allo studio, con veri e propri protocolli siglati da associazioni imprenditoriali, governo e sindacati.
Ma laddove gli spazi sono angusti, mancano spesso regole precise. Un esempio per tutti i piccoli centri commerciali, dotati di spazi tendenzialmente labirintici, dove la ricerca delle merci e soprattutto la sosta inevitabile alla cassa creano ingorghi quasi inevitabili. Ecco qui servono , ora che si allenteranno le restrizioni, delle norme ancora più precise. Lo scaglionamento degli ingressi va controllato, così come va pretesa l’osservazione rigida delle distanze di sicurezza fra i clienti. Misure, che già da alcuni giorni, con molto anticipo sull’inizio della fase 2, sembrano, in alcuni esercizi commerciali anche ferraresi, essere state disinvoltamente dimenticate.